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Tessa e la frittata perfetta da "Manuale di Cucina Sentimentale" M.L.



Non l’avevo mai fatta, una frittata, eppure il suo gusto mi piaceva, mi faceva tornare bambina e ricordare quelle con cui mia madre mi imbottiva i panini nei pomeriggi estivi passati al mare o in piscina o a correre nei prati in campagna, e mai avrei avuto intenzione di farla.
Certo, una nevrotica come me aveva altre mille paure in cucina.
Ma non esisteva una cosa che mi spaventasse più di una frittata.
Non era l’idea di sbattere le uova, salarle, peparle, aggiungere quel che la fantasia o il frigorifero offrivano, nemmeno far sfrigolare l’olio in padella e versarvi il composto: ciò che mi terrorizzava era l’atto di doverla girare; far saltare in aria un disco di uova con un magistrale colpo di polso, farlo roteare su se stesso e atterrare nuovamente nella padella affinché si cuocesse dall’altro lato, era un procedimento che mi sembrava così difficile da non poterlo attuare nemmeno sotto doping. Neanche l’artificio di rovesciarla su un piatto mi convinceva: l’uovo, ancora leggermente liquido, sarebbe sicuramente colato tra i fornelli, sporcando tutto e rovinando il risultato finale.







Ci sono piatti semplicissimi a dirsi e un po' meno a farsi.
Chi non ha mai preparato una frittata?
Nessuno!
Eppure...chi puo' dire di conoscere i segreti della frittata perfetta?

Per Tessa, ma soprattutto per noi, ecco quella che più mi è piaciuta tra le guide presenti sul web: "Una buona frittata" di Lo Spicchio d'Aglio.



Ora non resta che scaldare una padella!




Buon appetito!












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