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"Calore e polvere" di Ruth Prawer Jhabvala











Ho ordinato questo libro dopo averne letto la trama su un sito.
Non ho trovato nessun commento al seguito, quindi mi son fidata di una bella copertina e di una storia che pareva intrigante.

La verità è che sono rimasta molto delusa.
Mi sono annoiata tantissimo e l'ho finito giusto per capire dove l'autrice voleva arrivare.

Le storie sono due.
Parallele.
Simili.

Praticamente identiche.

La narrazione ondeggia tra l'India del 1923 e quella degli anni '70 dove, Anne, si reca, grazie alle lettere scritte da Olivia, prima moglie di suo nonno, negli anni venti del '900. La ragazza, in possesso di qualche indizio, spera di seguirne le tracce e scoprirne il passato, celato da misteri e segreti.
Olivia, infatti, ha lasciato il nonno di Anne ed è rimasta in India, senza far più ritorno in Inghilterra.

I personaggi non son ben delineati.
Non si scava a fondo.
Si sa poco di Olivia, quasi nulla di Anne.

Quel che più mi ha infastidita è il non capire come alla seconda sia potuto accadere esattamente quello che era capitato alla prima.
Perchè!?
La vicenda ha dell'assurdo.
Lascia un senso di vuoto ed incompiutezza.

Poteva sembrare una storia d'amore.
Non è nemmeno quella.
L'amore qui è annoiato.
Perfino nel tradimento.

Come il lettore.


Peccato.










Una cosa perfetta però c'è.
Il titolo.
Calore e polvere.
Li senti addosso.
Dalla prima all'ultima riga.






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