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"L'armadio dei vestiti dimenticati" di Riikka Pulkkinen







Le relazioni umane sono come boschi fitti.
O forse le persone stesse sono boschi, nei quali si aprono molti sentieri, a ritmo serrato; 
sentieri destinati a restare ignoti a molti, che si manifestano per caso a coloro che trovano a passare in quel momento.





Questa è la storia di una famiglia.
E di un segreto.

Elsa.
Moglie. Madre. Nonna.
Una malattia incurabile.
E un peso sul cuore.



Quando avviene che i famigliari diventano specchi in cui si prova dolore a guardarsi?



Un giorno, a causa di un vecchio vestito indossato per gioco, rivede nella nipote il fantasma di una donna che un tempo era parte della famiglia.
Una ragazza che si occupava di sua figlia Ella.
E aveva catturato il cuore di suo marito.
Eeva.

Una ragazza che ha segnato le loro vite in modo indelebile.

Inizia così il racconto di Eeva. E quello di Anna, nipote di Elsa.
Due ragazze che hanno molto in comune.
Primo fra tutti un cuore spezzato.




"Vieni qui", dico infine.
Lui mi abbraccia.
Mentre siamo l'uno contro l'altra passa il tempo, i secoli ci avvolgono.
Rituali simili sono vecchi quanto il bosco, lei abbraccia lui e lo perdona, lo accetta con tutti i suoi difetti.
Per loro il tempo non obbedisce alle regole di questo mondo.





Un racconto molto nordico.
Fatto di silenzi e di ascolto.
Dolore e perdono.



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