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"Dostoevskij, mio marito" di Anna G. Dostoevskaja







Un'inedita biografia di Dostoevskij.
Redatta, dopo la sua morte, dalla moglie Anna.

Racconta una storia d'amore e di vita comune che pare inimmaginabile se accostata all'idea che ognuno di noi ha di questo autore. I temi dei suoi romanzi e le foto che lo ritraggono ci danno l'idea di un uomo severo, arcigno e un po' rigido. Una mente solcata da pensieri bui e pieni di sentimenti sinistri.




Dostoevskij mi pareva un uomo strano.
A prima vista, mi sembrò piuttosto vecchio; ma appena ebbe cominciato a parlare, non dimostrò più di trentasette anni. Statura media, molto dritto. Il viso era stanco e malaticcio, i capelli di un castano chiaro, tendente al rosso, assai lisciati e impomatati.
Gli occhi erano completamente diversi; uno era comune, di color castano, ma nell'altro la pupilla si era ingrandita tanto da non lasciar più vedere l'iride.
Questa asimmetria dello sguardo dava al suo viso un'espressione enigmatica.
Mi pareva di conoscerlo già, forse perchè avevo visto i suoi ritratti.
Indossava una giacca leggera di panno blu piuttosto sciupata, ma la camicia era di una bianchezza di neve.

Per dire la verità, a prima vista Dostoevskij non mi piacque affatto.




La verità è completamente diversa.

Dietro un ritratto e un genio creativo un po' oscuro si nasconde un uomo.
Un uomo pieno di amore e timori.
Un po' distratto e molto generoso.
Confuso, affannato ma amabile e premuroso.

Anna ne traccia un ritratto indimenticabile sia per i lettori affezionati che per chi lo conosce solo di fama.

Le sorprese in questo libro non mancano.
Una di queste è l'autrice.

Anna.

Lavoratrice. Moglie. Madre.
Donna indipendente e risoluta.
Moderna rispetto all'epoca e alla società in cui cresce e vive.
Aiuto costante nella carriera del marito sia in vita che dopo la sua morte.





Io mi disperavo e mi domandavo: ma che cosa è per me la perdita della Russia, quando ho perso l'uomo migliore del mondo, la mia gioia, il mio orgoglio, il mio sole, il mio Dio?

Abbiate compassione di me, e non parlatemi della Russia in momenti simili.











La biografia è anche sua e vale davvero la pena conoscere questa donna.






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