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Le cose che mi rifiuto di capire #Genny'aCarogna


Ebbene si.

Io non seguo il calcio.
Ho un ragazzo che lo pratica ogni domenica e si allena due sere la settimana.
Elementi che fanno di questo bel gioco un concorrente!
Scherzi a parte.
A casa mia seguiamo giusto i mondiali e gli europei perchè tifare la nazionale ci coinvolge tutti.
Il resto non ci tocca.

Ci sono però delle eccezioni.
Quando giornali e tg vengono invasi da notizie, positive o negative che siano, è impossibile far finta di nulla.
Che sia una banana mangiata "contro il razzismo" o un cresciuto giovanotto tatuato, vestito con magliette di dubbio gusto, che si mette a mercanteggiare per far giocare o meno una partita. E' impossibile guardare e tacere.
Impossibile non sentire un brivido all'idea di essere lì e dover subire il volere di un signor nessuno. In balia di chissà quali idee, interessi o sentimenti!?

Un'amica ha scritto su twitter:

Se fossi stata la mamma di mi sarei precipitata allo stadio, l'avrei portato a casa per le orecchie e messo in castigo.


E' proprio vero.

Inconsapevolmente il buon Genny ci sta dando moltissimi spunti di riflessione.
Soprattutto su ciò che non vogliamo sembrare ed essere.
Su chi ci rappresenta.
E prende delle decisioni per noi.





"Non mi spaventa la violenza dei prepotenti, ma il silenzio dei giusti."
[M.L. King]





Riflettiamoci.















Avevo scritto di getto questo post. La mattina del 5 maggio.
Dopo la scenaggiata del sopra citato ragazzotto.
Poi l'avevo abbandonato tra le bozze.
Perchè farsi prendere dai cattivi sentimenti? Perchè alimentare la polemica?
Oggi, giorno della condanna.
Mi è tornato in mente questo scritto.
Ed eccolo qui.






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