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Visualizzazione dei post da gennaio, 2015

"Dimentica il mio nome" di Zerocalcare

Dimentica il mio nome. Questo racconto unisce la giusta dose di dolore, legato ad una perdita (senza cadere nel patetico ma, anzi, cercando di svelare i misteri che avvolgono il passato di chi ci sta accanto da sempre), alla suspense di una vita complicata ed avventurosa. Mamie. Nonna francese di Zero, allevata da padrini russi e sposata ad un inglese. Residente a Rebibbia, luogo del quale non riesce nemmeno a pronunciare il nome. Perchè i nomi non sono importanti, è ciò che sei quello che conta davvero. E lo stesso, probabilmente, vale per il luogo in cui ti trovi. Un percorso a ritroso nella storia della propria famiglia. Segreti, fughe e dolori vengono alla luce e si scontrano con l'idea di granitica solidità che, chi ci ha preceduto e protetto, ha sempre ispirato in noi: bambini, adolescenti arrabbiati e adulti precari e sognatori.  Assistiamo alla nascita dell'Armadillo. Personaggio che "nasce stronzo", come abbiamo es

Abgusht da "Caffè Babilonia" M.M.

Il prete osservò i diversi componenti dell'abgusht senza sapere da che parte incominciare. Prese il cucchiaio, ma poi indugiò sopra il brodo come se avesse paura di ferirlo. "Il brodo è molto liquido.  Lo puo' sorseggiare insieme al resto, ma la vera delizia è l'impasto di carne. Quel pane sottile si chiama lavash. Lo usi per raccogliere un po' di carne, poi aggiungi le cipolle e le erbe, e tutto quello che le va. E' un piatto molto nutriente, soprattutto nei mesi invernali ", spiegò Marjan, indicando i vari ingredienti mentre parlava. ABGUSHT 900 gr di stinco d'agnello 900 gr di petto di agnello 5 grosse cipolle tritate 10 tazze d'acqua 2 tazze di piselli spezzati 1 cucchiaino di curcuma 1 cucchiaino di paprika 4 cucchiaini di sale 1 cucchiaino di pepe nero macinato 5 grosse patate, sbucciate e tagliate in quattro 7 pomodori affettati 2 cucchiai di concentrato di pomodoro 1 limuomani o lime essicato 1 cucch
Secondo lo scrittore spagnolo Luis Landero, le librerie sono piene di tunnel e passaggi segreti che le collegano con altre librerie:  quelle di amici, nemici, conoscenti, ma anche di Monica Bellucci o Kafka. I libri alla fine arrivano a disegnare un territorio comune, sono le frontiere dichiarate di un paese immaginario in cui ci muoviamo. Marchamalo Jesus " Toccare i libri " Oggi mi è successa una cosa stranissima. Dopo aver ricevuto un sms da una libreria dove acquisto spesso, contente un invito ad utilizzare uno sconto accumulato in questi mesi, mi ci son subito tuffata alla ricerca di qualcosa per me, dopo i tanti libri regali ad altri per natale. Ho vagato qua e là, trovato libri presenti nella mia whishlist, letto trame e fascette, soppesato volumi sconosciuti, cambiato sezione duemila volte e alla fine....sono uscita senza aver comprato niente! Mai successo! Ho un buono da spendere e non sono cosa voglio. Tutto il resto dell'anno,

"Un paesaggio di ceneri" di Elisabeth Gille

"Sorella" disse, "credo che lei non abbia colto bene la vastità del dramma. Se i genitori di quella bambina erano ebrei, se sono stati deportati ad Auschwitz nelle date che lei mi ha indicato, vale a dire nel corso del 1942, tutto porta a credere che non torneranno." "Lei pensa che siano trattenuti il Russia?" "Io penso che siano morti." "Ma erano... voglio dire, sono giovani, in salute, non vi è motivo che non siano sopravvissuti alla prigionia, anche se le condizioni erano dure come sostengono. Si dice che diverse migliaia di ebrei siano stati deportati. Comunque non saranno morti tutti." "A quanto sappiamo, ne sono partiti quasi ottantamila, uomini e donne, bambini compresi. Al momento ne sono tornati poco più di duemila. Se diamo credito ai racconti dei sopravvissuti non abbiamo motivo di credere che ne torneranno molti altri." Elisabeth Gille è la figlia di Irene Nemirowsky. Autrice r

Camminata tra campi e cascine

Un passeggiata piacevole in mezzo al verde. Sole, aria fresca e natura. Da Figino Serenza a Carimate. A Novedrate costeggiamo il retro del Castello di Carimate. Un edificio molto bello, ristrutturato di recente. Dirimpetto una villa con caratteristiche architettoniche di gusto ricercato.  Il fiume Serenza scorre tranquillo e gorgogliante. Guadarlo è un piacere, saltellando da un sasso all'altro. . Una passeggiata rigenerante.

Baklava da "Caffè Babilonia" M.M.

"Mi spiace, signor McGuire. Non vendo.  Però le do un po' di baklava prima che se ne vada, vuole? E' una nuova ricetta. Sarà il primo ad assaggiarla." BAKLAVA 4 tazze di Zucchero di Canna 1 tazza d'acqua 1/2 tazza di Acqua di Rose 450 gr di Pistacchi sgusciati tritati 450 gr di Mandorle mondate tritate 2 cucchiai di Cardamomo macinato 1 cucchiaio di Cannella macinata 15 fogli di Pasta Filo surgelati 1/2 tazza di Burro fuso In una casseruola di medie dimensioni versate due tazze di zucchero, una di acqua e mezza di acqua di rose e portate a ebollizione. Mettete da parte a raffreddare. In un tritatutto tritate per un minuto i pistacchi, le mandorle, il cardamomo, la cannella e le due tazze di zucchero rimaste. Mettete da parte. Imburrate una teglia di dimensioni 30x20 cm e stendetevi cinque fogli di pasta filo che avrete spennellato con il burro. Spalmatevi sopra uno strato sottile e omogeneo del composto ch

"Kobane Calling" di Zerocalcare

Pubblicato su Internazionale per ben due settimane consecutive, il reportage fumettistico di Zerocalcare a Kobane, è uno spaccato su cui riflettere. Un punto di vista inedito, lontano da tutto quello che giornali e tv ci propinano, giorno dopo giorno. Dalla matita di  Zerocalcare emergono le persone, quelle vere. Quelle che vivono sulla propria pelle le lotte, le perdite e le piccole gioie che anche un territorio assediato puo' donare. Donne e uomini la cui umanità erompe e disarma il lettore. A me è scappata perfino una lacrima.  Su twitter qualcuno ha scritto: "Ho capito più su #Kobane dal pippone di #Zerocalcare che da 100 articoli di giornale o servizi al telegiornale" Leggetelo.

Sorpresa! C'è posta per me!

Ogni tanto capita che un filo partito tra le pagine di un libro porti alla vita vera. Una vita che non sempre è come la si immagina. Io ho iniziato leggendo Caffè Babilonia , sono approdata in un mondo meraviglioso che mischiava le terre d'Irlanda e le spezie persiane. Ho cercato la storia vera dietro il racconto e sono giunta ad un blog , quello di un padre che ha perso una figlia talentuosa e amata. Quel padre, seguendo un altro filo, è arrivato a Paroleinpentola e mi ha lasciato due righe in fondo all'ultimo post . Una splendida sorpresa. Grazie AbbasMehran [Qui il link del post dove viene citata la mia recensione *-*]

Dolmeh da "Caffè Babilonia" M.M.

Dopo tre quarti d'ora i dolmeh erano pronti, perfettamente simmetrici,  come la trama dei più pregiati tappeti persiani:  la teglia era il telaio su cui le foglie di vite ripiene erano tessute in gruppi e disegni regolari.  DOLMEH 30-40 foglie di Vite in scatola 230 gr di Carne tritata (agnello o manzo) 2 cipolle tritate 1/3 di tazza di Santoreggia fresca 1/2 di tazza di Aneto fresco 1/3 di tazza di Dragoncello fresco 1/4 di tazza di Menta fresca 400 gr di Riso Basmati già cotto 1/2 tazza di succo di Lime fresco 1 cucchiaino di Sale 1/2 cucchiaino di Pepe Nero macinato Sciacquate le foglie di vite e mettetele da parte. Soffriggete le cipolle e la carne in olio d'oliva a fiamma media finchè la carne non prende un bel colore scuro. Aggiungete il trito di erbe e lasciatelo soffriggere per tre minuti. Togliete dal fuoco. In una terrina capiente unite la carne, le cipolle e il misto di erbe con il riso, il succo di lime, sale e pepe. Dispone

"Pane e acqua di rose" di Marsha Mehran

Una sirena. Bellissima, pallida ragazza dai capelli rossi. Sulla spiaggia davanti a Ballinacroagh. Estelle non è nata in Irlanda ma, da sempre, comprende i poteri della verde terra adottiva. Percepisce le forze che si sprigionano dal mare, conosce i paesaggi selvaggi che la rendono misteriosa e bellissima, riconosce in essa l'esistenza di esseri magici e rari, come la ragazza in abiti fluttuanti che giace priva di sensi sul bagnasciuga. In molti giudicano Estelle stramba. Nessuno ha mai compreso la sua venuta dalla calda Italia, il suo amore sconfinato per il pasticcere Luigi e il segreto che legava il loro amore e i loro insuperabili dolci. Nessuno tranne Marjan. Prima delle tre sorelle persiane a cui la donna ha affittato i vecchi locali della pasticceria per aprire il   Caffè Babilonia . Un caldo ristorantino di specialità persiane. Dopo un inizio difficile , intorno al locale si è creato un giro di affezionati clienti e amici. Grazie al passaparola e a qualche

28. Cronaca di un compleanno annunciato.

Sabato ho compiuto gli anni. Nonostante spesso me ne attribuiscano davvero pochi, sono ormai ventotto. Non ancora trenta ma non più venticinque. Una mia amica ha deciso che questo sarà l'anno della svolta! Lei se lo sente e io non posso che crederle!  E si, qualcuno sta effettivamente svoltando. Le coppie prendono casa e parlano solo di mobili, piastrelle, pareti colorate e suppellettili varie. C'è chi con un anno di anticipo annuncia le nozze in abito bianco. C'è chi parte perchè qui non ha ancora trovato la sua dimensione. C'è chi pubblica sui social foto di pancioni senpre più grossi e tondi. E poi ci sono io. Io questi ventotto non me li sento. Mi sentivo più "vecchia" anni fa. Bambina pensosa e riflettente. Non che ora non pensi più, rimane uno dei miei passatempi preferiti che ancora fa preoccupare chi mi circonda.. "Camilla?" "Cosa fai?" "Penso" "Ancora?" "..." "Posso sapere cosa

Zuppa di Lenticchie Rosse da "Caffè Babilonia" M.M.

Nonostante il profumo allettante, la zuppa di lenticchie rosse è semplice da preparare. Marjan preferiva bollire le lenticchie prima di soffriggere il trito di cipolle, l'aglio e le spezie in un buon olio d'oliva robusto.  Poi aggiungeva il brodo e le lenticchie, copriva la pentola e lasciava cuocere la zuppa per circa mezz'ora, in modo che le spezie si insinuassero nella polpa arrendevole delle cipolle. Seguendo il libro di ricette archiviato nella sua mente,  Marjan si assicurava sempre di porre particolare enfasi sulle spezie. Il cumino aggiungeva alla miscela il profumo dell'amore al pomeriggio, ma era un'altra la spezia che aveva il maggiore effetto tantrico sui poveri ignari che mangiavano la zuppa: siah daneh , "amore nel mezzo", o seme di nigella. Questo piccolo, modesto seme, pestato in un mortaio o fatto bollire come nella zuppa di lenticchie, risveglia un'energia piccante che di solito giace in letargo nella milza umana.

"Caffè Babilonia" di Marsha Mehran

Il Caffè babilonia doveva aprire entro cinque ore. Cinque ore! E a Bal-li-na-croag, la nuova cittadina di cui a stento riusciva a pronunciare il nome, figurarsi a scriverlo. Un intero villaggio pieno di gente che sarebbe venuta ad assaggiare i suoi piatti con sguardi interrogativi e lingue curiose. E, al contrario dei suoi precedenti incarichi in cucina, stavolta sarebbe stata lei la responsabile di tutto. Passato. Presente. Futuro. Speranza. Famiglia. Voglia di fare. Lotta al pregiudizio. Integrazione. Amore. Cibo. In questo libro si condensano molti temi attuali. Tre sorelle di origine iraniana si trasferiscono in un piccolo paesino irlandese. Aprono un caffè dove cucinano piatti della tradizione persiana. Dopo un inizio carico di diffidenza, si crea intorno al loro locale caldo ed accogliente, una cerchia di affezionati clienti e amici. Ovviamente, il nuovo porta sempre paura e scompiglio, soprattutto nelle menti di vecchie zitelle e piccoli avi

Cascina Mordina

Accanto al Laghetto sorge la Cascina Mordina. Una costruzione ampia e porticata. Calda di sole e mattoni. Ricca di storia agreste lombarda. Circondata da piante di cachi e gelsi. Una bella aia sul davanti, un pozzo e un fienile. Si respira il passato. Il lavoro nei campi e la storia di famiglie che qui hanno vissuto seguendo il ritmo delle stagioni.

Riflessi invernali al Laghetto della Mordina

Mordina 2.0 Una meraviglia si nasconde nei boschi tra Figino Serenza e Mariano Comense. Un piccolo lago abitato da fiori di loto. Fiancheggiato da querce dai rami arzigogolati e contorti che disegnano ricami nel cielo azzurro. In questi giorni di sole invernale, saldi, lavoro e caos si è rivelato il rifugio perfetto dove riposare la testa e liberare la mente. Il verde dei prati, i riflessi del sole e l'aria frizzantina di gennaio hanno risvegliato la voglia di fotografare, camminare e godere al massimo di ogni ritaglio prezioso. Un inizio dell'anno perfetto.