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Visualizzazione dei post da ottobre, 2015

Autunno sui monti

Domenica mi sono svegliata così. Il sole che spunta dietro la montagna. I colori dell'autunno che via via si fanno più intensi. L'aria fresca e il profumo di legna bruciata. Profumo d'autunno. Voglia di rimanere qui.

Doni. Gioia pura. Sorrisi.

Domenica scorsa ero sui monti, in compagnia del Metà e di alcuni amici. Negli ultimi mesi sono stati annunciati due matrimoni, trasferimenti, addii, nuovi inizi. Tutti al tavolo dello stesso ristorantino, davanti ad un piatto di gnocchi alle noci. Questa volta non ci aspettavamo annunci, almeno, io non mi aspettavo nulla, solo una serata insieme dopo tante gioie condivise. E invece. Sorpresa. C'è chi si è presentato con un ospite inatteso. C'è chi si è presentato in tre. Non posso descrivere la gioia e la sorpresa, tantissima sorpresa, nel momento in cui, incrociando gli occhi del futuro papà, ho visto quel guizzo magico, un mezzo sorriso e l'azzurro farsi più lucido. Amici. Sposi. E ora Genitori. Una Famiglia che prende forma. E un sorriso. Un dono. Posato lì, all'angolo della mia bocca, che non se ne va. Gioia pura e condivisa. Cosa c'è di più bello? Sembra così strano, eppure stiamo crescendo, stiamo creando qualcosa. I matrimoni, ora i prim

"Kirgiali" di Aleksandr Puskin

Tra i racconti letti finora, questo è quello che meno mi ha colpita e coinvolta. E' estremamente breve, giusto un paio di pagine, ma i nomi, i fatti e i cambiamenti sono parecchi e incalzanti. La storia è quella del brigante Kirgiali, della sua ascesa, cattura e incredibile liberazione. Kirgiali è un mascalzone ma non suscita nel lettore la stessa vicinanza di Pugaciov (vedi "la figlia del capitano" ) o dell'astuto Dubrovskij , nell'omonimo racconto. La narrazione non lascia spazio a romanticismi. Esistono solo i fatti e la loro evoluzione. Breve, preciso e pulito.

"Bellezza" di Kerascoet & Hubert

Bellezza, dietro i tratti della graphicnovel, racchiude in sè una fiaba ricca di avventura, battaglie, amore e morte. E' la storia di una ragazza particolarmente brutta, Baccalà, nata povera e vissuta in miseria, maltrattata dalla proprietaria del castello dove lei e la madre lavorano come sguattere addette alla pulizia del pesce. Da qui il nome e l'odore tipico della ragazza. A dispetto della sua bruttezza, il figlio della padrona, Pier, un ragazzo ciottello e viziato, vede in lei la gentilezza e la bellezza di un animo puro. Un giorno, Baccalà libera con le sue lacrime di compassione una buona fata imprigionata nel corpo orribile di un rospo. Come ricompensa riceve in dono ciò che più desidera: la bellezza. Il dono della fata si rivela un arma a doppio taglio. Baccalà, ribattezzata Bellezza, non riesce a comprendere la potenza di una tale trasformazione. Molti cadranno nel tentativo di averla, re ed eserciti si sfideranno, uomini e donne, tutti soggiogati

"La donna di Picche" di Aleksandr Puskin

La donna di picche è un racconto molto breve che custodisce tra le sue righe alcune delle peculiarità dei racconti russi: la mania del gioco, l'avidità e la vendetta. C'è un po' di Dostoeskij in queste righe. O forse c'è un po' di Puskin nel suo famoso successore. La trama è breve ma lo sviluppo della narrazione risulta estremamente interessante, così come i protagonisti e le vicende che ruotano intorno alla bramosia di vincere a carte con il tris vincente di una vecchia e ricca dama. Il protagonista sarà disposto a tutto per vedersi svelato il segreto ma non crederà nelle conseguenze e perderà il senno, insieme a tutto il denaro vinto. Estremamente russo!

"Viola Giramondo" di Stefano Turconi & Teresa Radice

Forse ho spesso la testa tra le nuvole  perchè,  come quelle,  sono costantemente in viaggio, e mi capita di non sapere dove mi porterà il vento ma mi affido e mi fido: c'è sempre qualcosa di nuovo da scoprire se il tuo punto di vista si trova a cambiare di continuo! Mi chiamo Viola Vermeer: papà olandese, mamma francese, cittadina del mondo! La mia casa ha mille stanze una per ogni luogo attraversato! Il mio soffitto a volte è una cupola di stelle, altre l'incendio di un tramonto, altre ancora la sfrenata danza  delle nubi temporalesche. Il mio tempo è quello delle stagioni. La mia famiglia parla tutte le lingue eppure succede di non aver bisogno  di aprir bocca  per capirci: basta uno sguardo. Lavoriamo insieme per creare  qualcosa  di cui nessuno, da solo, sarebbe capace: mescoliamo con passione le nostre diversità e quel che ne esce è infinitamente meglio del mio o del tuo. E' un'alch

Incontro con Teresa Radice & Stefano Turconi "Il porto proibito"

Venerdì ho passato una magnifica serata alla Biblioteca di Barlassina. L'incontro con Teresa e Stefano ha rivelato due persone semplici, sorridenti e molto attente ai proprio fan. Non hanno trascurato nessuno e hanno regalato chiacchiere e dediche a tutti. La magia de "Il porto proibito" ha riunito vecchi e giovani, accomunati dall'amore per questa storia che ha emozionato anche gli uomini più duri ;) La penna di Stefano ha fatto il resto! Il giorno dopo sul blog La Casa senza Nord è apparso un ringraziamento per la serata, corredato da un paio di foto, nella seconda, infondo infondo ci siamo anche noi!! *-* Grazie :) ["Il Porto Proibito" Stefano Turconi & Teresa Radice]

"La figlia del Capitano" di Aleksandr Puskin

Ho trovato questo volume su una bancarella dell'usato. Non avevo mai letto nulla di Puskin ma sapevo di avere tra le mani un capolavoro della letteratura russa. Come lasciarselo scappare!? La scrittura è piacevole e molto scorrevole. Il romanzo è breve ma denso di avvenimenti intrecciati e strettamente legati alle vicende della Russia settecentesca. Il protagonista, si evolve da viziato ragazzino a uomo d'arme e d'onore. Una vita avventurosa lo attende. Tra assedi, combattimenti, morte, amore e fughe nella neve. Raccontare la trama sarebbe sciocco, data la brevità del romanzo, e riduttivo, in quanto trasformerebbe un capolavoro in un elenco di eventi. Non manca nulla alla scrittura di Puskin. Non ci sono fronzoli o giochi letterari, quel che cattura il lettore è pura azione. Un crescendo di emozioni e tensione. A tratti ironico, spesso molto crudo, trascina il lettore fino ad un agognato lieto fine e ad un sorprendente incontro con la storia. Se amate

Doppia Pizza "Orso Blu"

Chemluth e io non potevamo partecipare alle preparazioni più raffinate perché lavoravamo, a turni, nel reparto pizzeria dove ero diventato nel frattempo capofarcitore dopo aver avuto l'idea geniale di guarnire una pizza panzona guarnita con un'altra pizza panzona. Questa doppia pizza divenne il piatto forte del ristorante e contribuì a far di me un sia pur modesto personaggio della scena gastronomica atlantide.  "Le tredici vite e mezzo del Capitano Orso Blu"  di  Walter Moers Buon Appetito! ;)

Il Virgin Daiquiri della Nonna di Windy

6 cl di Succo di Pompelmo 2 cl di Succo di Lime 1 cl di Sciroppo di Zucchero 2 cl di Frullato di Fragola Frullare le fragole. Raffreddare shaker e bicchiere. Versare gli ingredienti nello shaker e miscelare energicamente. Versare nel bicchiere e guarnire con una fragola. ["E la chiamano estate" di Tamaki Jillian e Mariko] Buona domenica! :)

"Il porto proibito" di Teresa Radice & Stefano Turconi

Questo libro è uno scrigno di tesori. La copertina è un invito al quale non si può resistere.  I disegni che riempiono le pagine sono lievi e potentissimi. Un tratto che pare di matita, appena abbozzato ma carico di dettagli. I volti dei protagonisti si scolpiscono indelebili nella mente del lettore. Le onde, come i ricci rossi di Rebecca si muovo sinuosi tra le pagine, le note del violino straziano il cuore e le canzoni marinaresche strappano un sorriso. La grande umanità che si cela dietro ai protagonisti ti si atacca addosso e permane anche dopo aver voltato l'ultima pagina. La trama è avvincente. Ha tutte le cattarestiche per catturare il lettore. Avventura, amore, risate, lacrime e poesia. Io l'ho letto d'un fiato in un pomeriggio. Mio fratello ha subito lo stesso incantesimo.  Incanta e stravolge il cuore come pochi sanno fare. Leggetelo.

E la chiamano estate - Jillian e Mariko Tamaki

Vera Brosgol, autrice di " Anya e il suo fantasma " ,  ha detto di questa grapich novel: Un lungo ricordo incancellabile. E' un ricordo malinconico di estati passate, quello che lascia sulla pelle la storia di Windy e Rosie. Un'estate nel solito posto di mare, i giochi sulla spiaggia che vengono sostituiti da confidenze, chiacchiere, film dell'orrore e amori estivi.  L'amicizia che accoglie nei momenti difficili. Le liti tra genitori, le partenze improvvise. Una tristezza incomprensibile che non viene spiegata e quindi viene fraintesa da una ragazzina che vorrebbe solo godersi le vacanze con gli amici e i genitori. Ma i sorrisi, grazie ad un'amica speciale, fanno in fretta a tornare. Tra bagni al mare, corse in bicicletta e scoperte da grandi, passa l'estate delle due ragazze. A cavallo tra il mondo dei bambini, fatto di coccole e giochi, e quello dei grandi, dove spesso il dolore e i litigi prendono il sopravvento.

"Il Grande Gorsky" di Vesna Goldsworthy

Questo libro, nella sua versione originale, titola Gorsky , senza Il Grande , accenno che riconduce, senza nemmeno il tempo di arrivarci da soli, al più famoso Gatsby. L'autrice, nei ringraziamenti finali, si spreca nel dire quanto il capolavoro di Fitzgerald l'abbia ispirata nella sua scrittura. Basta una breve scorsa alla trama per capire che da Gatsby è stato attinto molto più di un semplice accenno. Il libro di per se non è male ma, conoscendo il suo predecessore, lo sviluppo della trama si rivela così ovvio da lasciare infastiditi. Non ha senso, a mio parere, ripercorrere strade già tracciate, cambiando solo luoghi e legami tra i personaggi. Fitzgerald ha raccontato una storia, Gorsby avrebbe potuto dare una svolta ad un finale già scritto, ma non l'ha fatto. Non vale la pena leggere una copia che finge di non esserlo.

Numeri.

Ieri sera sono tornata a casa sotto una pioggia leggera con il cuore pesante, un nodo alla gola e tanta rabbia mista a delusione.  Io amo il mio lavoro, anche se la gente a volte è difficile da trattare, anche senon sempre si ha voglia di sorridere o di esser trattati in malomodo o liquidati frettolosamente. Mi piace aprire la porta, quando ancora la via dormicchia nel silenzio, sentire quell'odore familiare, accendere le luci e i conputer, uno per uno, in fila, fino a raggiungere la porta che conduce agli armadietti e all'ufficio. Mi piace guardare fuori nei giorni di pioggia e in quelli di neve. Mi piace il sabato quando la gente affolla ogni angolo e il natale, quando le luci lampeggiano accanto alla vetrinae le  personesi affrettano cariche di pacchi.  Mi piace quando mi riconoscono o quando io riconosco loro e mi sorridono. Gli anziani mi ricordano i miei nonni e cerco di essere paziente, perchè so quanto puo'essere difficile. Mi piacciono i dettagli, le parol

Autunno al Parco

Ci sono luoghi che rendono le città migliori. I parchi rientrano in questa categoria. Luoghi verdi dove poter passeggiare. Abbandonare il traffico e il rumore. Rifugiarsi in un'oasi di pace e verde. Ogni stagione si riflette nei cambiamenti di luce e colori. L'autunno è così, un raggio di luce dorata a filo del prato verdissimo. Un'ombra che si allunga tra l'erba. Odore di foglie e aria frizzantina. Maglioni che scaldano il cuore e mani intrecciate. Ognuno ha i suoi rifugi. Questo è uno dei miei.