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"Gli Equinozi" di Cyril Pedrosa






Nessuno sembrava avere dubbi sulle cose da fare e ho sentito il bisogno, a mia volta, di potermi impegnare in qualcosa, subito.
Ho visto la Nikon in una vetrina, non ho riflettuto.
Uscendo dal negozio, ho subito caricato l'apparecchio e ho camminato da Clichy a Montparnasse, scattando fotografie.
All'ultimo rullino, ho quasi ritrovato "la sparizione".
Quell'istante in cui tutta la propria energia vitale è là, a portata di mano, nello sguardo, nelle mani che effettuano regolazioni senza esitare. Quando si diventa un occhio.
Non si pensa. Non si esiste più eppure allo stesso tempo si è completamente lì.




Queste sono le parole di Camille.
La ragazza con la macchina fotografica.
Quella che ci porta con sè durante i suoi vagabondaggi, scattando foto ai passanti e bloccando attimi di vita sul negativo. Grazie a lei emergono paure, dolori e solitudini. Ma anche piccole gioie. 

E' un racconto corale, quello che scorre di tavola in tavola, al ritmo delle stagioni. I protagonisti sono tanti, tutti sfiorati dall'obbiettivo di Camille. Le stagioni scorrono, cambiano e mutano umori, vicende e colori. Una meraviglia per gli occhi.

E' una graphic novel intensa e densa di significati.
Le storie si intrecciano, i protagonisti emergono in tutta la loro difettosa umanità. I fili da seguire sono molteplici e le possibilità di lettura infinite.




Qui trovate la videorecensione :)





Vi ispira?
L'avete già letto?





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