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"Il lungo sguardo" di Elizabeth Jane Howard





Il presente.
La fine della storia.
L'inizio del libro.
Sembra un cerchio, quello della narrazione,
in realtà si procede a ritroso nel tempo.
Dal 1950 alla metà degli anni '20.

Mrs. Fleming, Antonia e Toni sono un'unica figura dalle mille sfaccettature.
Bellissima, insicura, appassionata, risoluta e fragile.
Una donna con un vissuto particolare, una madre dalla presenza ingombrante e un padre amareggiato dai fatti della vita. Un'amore che si è rivelato un inganno e una via di fuga, con cui si conclude il libro ma che si rivela gabbia dorata proprio nelle prime pagine.




La scrittura è la stessa dei Cazalet. Le descrizioni della natura e dei moti del cuore sono intense e dettagliate. La protagonista, nonostante i difetti, vi entrerà dentro, così come il suo punto di vista prima innocente e sincero e poi sempre più disincantato e pieno di amarezza. Una vita di agi non ha donato alla protagonista l'amore e la possibilità di scelta che in gioventù pensava di poter avere. Il matrimonio si è rivelato una facciata, un teatro da mettere in scena ma dal quale è impossibile fuggire a causa del legame e del tacito accordo che ancora vige tra lei ed il marito.







"Mi chiedevo se una donna 
possa davvero essere sempre padrona di se stessa, 
di un uomo e della situazione.
Soltanto, penso, nel caso in cui 
nè l'uomo nè la situazione 
ne valgano la pena."




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