Passa ai contenuti principali

Autunno a Santa Maria del Monte - Sacromonte di Varese -


Ottobre. Domenica mattina.
Sveglia presto, con la speranza di aprire la finestra e trovare una giornata di sole, l'idea quella di scalare il Sacromonte di Varese. La verità è che ce la siamo presa comoda, abbiamo fatto colazione, ci siamo crogiolati nella morbida bellezza di una domenica mattina libera e ci siamo mossi un po' tardi, troppo per una salita impegnativa sotto il sole e con la pancia piena.
Cambio di programma. Arriviamo in macchina direttamente ad un balcone panoramico, appena prima della via che porta al Santuario e alla cittadina arroccata di Santa Maria del Monte.

La vista è mozzafiato, in cielo poche nuvole, il bosco vestito d'autunno e un sole caldo a rendere tutto più piacevole.



Il primo luogo che incontriamo lungo la strada è un piccolo cimitero. Nessuno prende la discesina per raggiungerlo quindi è vuoto e silenzioso. Ci sono poche tombe, alcune antiche, altre trasportate qui dal vecchio cimitero, oggi trasformato in un piccolo giardino recintato, dall'altra parte del paese (*). Ci sono piccoli dettagli di una bellezza delicata e intima, un mosaico e il fascino dei cimiteri appartenenti a comunità poco numerose ma devote.




Lasciato alle spalle il piccolo camposanto, ci si avvia verso il cuore di questo borgo. La salita lascia pian piano dietro di sè il bosco e si apre in scorci meravigliosi su Varese, il lago e la montagna su cui si sviluppa il Sacromonte. E' uno strano insieme quello che costituisce questa cittadina. Ci sono monumenti in marmo bianco, sculture di ferro, palazzine liberty, vecchi cortili, lavatoi, una funicolare che ricorda quella del film Gran Budapest Hotel. Ci sono strati e strati di storia che vanno scoperti passeggiando per le viuzze ombrose, passando sotto gallerie buie, tra giardini fioriti, vecchie scale piene di rampicanti e piazzette assolate. Ci sono insegne sbiadite che raccontano di un turismo attivo dagli inizi del '900 che si rispecchia anche nel vecchio Grand Hotel di Campo dei Fiori, impossibile non vederlo lassù in cima che ancora osserva il caseggiato sottostante. Un luogo affascinante ma ormai chiuso di cui molti vorrebbero scoprire gli interni e le storie.






       



(*)








Il Caffè Borducan è un esempio di liberty ben conservato e ancora in attività. Deve il nome ad un liquore al gusto di arancia tipico del Sacromonte, ancora in produzione secondo la ricetta originale del 1800.


    


 








Un piccolo e particolarissimo gioiello è la Casa Museo Pogliaghi, con le sue strambe collezioni ed il suo splendido giardino.






Dal borgo è possibile accedere alla quattordicesima cappella, l'ultima, in quanto la quindicesima è situata all'interno del Santuario stesso. In ognuna sono presenti delle statue a grandezza naturale, rappresentanti le scene dei Misteri. Sono manufatti secenteschi di grande valore sia artistico che culturale, erano infatti il mezzo più immediato e semplice per poter leggere le scritture e comprendere la religione, anche per chi non sapeva nè leggere nè scrivere. Tutto il complesso è parte del Patrimonio dell'Umanità Unesco.

 





Un luogo pieno di bellezza e serenità, da scoprire lentamente, camminando e godendosi la natura e il panorama.






Commenti

  1. Che belle le domeniche così!
    Non conoscevo proprio questi posti bellissimi, una vera scoperta. Dalle foto hai reso l'idea di quanto mi piacerebbe visitarli. :-)

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Mi rendi felice con le tue parole da esperta di questo tipo di post :)
      E' stata una piacevole scoperta e l'autunno ha reso tutto più bello :) la prossima volta vorrei risalire il monte a piedi e visitare tutte le cappelle, sono dei piccoli gioielli d'arte e architettura secentesca!

      Elimina
    2. L'esperta risponde. :D
      Alla prossima gita allora e al prossimo post zeppo di foto di questa meraviglia di posto. Adoro questi luoghi che sembrano appartenere ad un altro tempo.

      Elimina

Posta un commento