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"Open" di Andre Agassi







"Sono come una racchetta da tennis alla quale ho cambiato quattro volte l'impugnatura e sette volte le corde: è esatto dire che è la stessa racchetta?
Eppure, in fondo a quegli occhi, riesco ancora a scorgere il ragazzino che proprio non voleva lasciar perdere, il ragazzino che ha lasciato perdere varie volte.
Vedo il ragazzino che odiava il tennis e mi chiedo come quel bambino dalla zazzera dorata vede quest'uomo calvo, che continua a odiare il tennis, eppure ancora gioca."




Quello che ti colpisce di più guardando la foto sulla copertina del libro sono appunto gli occhi.
Una limpidezza dai riflessi ambrati quasi ipnotica.

Il resto lo fa il testo.
Ho divorato questo libro.
L'ho letto in qualsiasi ritaglio di tempo.
E ho pianto. Ho riso.
Mi sono emozionata.

Ti mette addosso una gran voglia di vivere e di lottare.

E' un libro che non si puo' raccontare. 
E' la storia di una vita,con i suoi momenti bui e gli istanti di luce.

E' un filtro attraverso il quale vedere una realtà.
Dura. Complicata. A volte bellissima.

E' una scelta di vita.
O forse no?





Penso che la lettura di un libro del genere, a parte i caratteri generali, possa variare moltissimo a seconda della persona che ce l'ha tra le mani. Per questo motivo non penso esista una vera e propria trama. La trama è la vita. E gli insegnamenti, gli errori e le cose belle sono la direzione presa ad un bivio piuttosto che ad un altro. Sono le linee guida e ciò che rimane, oltre i trofei e le coppe. 

La vita. La possibilità di scegliere la propria strada.
E di cambiare idea.



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