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Cena di Pasqua - Kulic - da "Mirador. Irene Nemirovsky, mia madre" E. Gille



"I miei genitori non erano praticanti.
Mio padre, per farmi piacere, mi aveva anche accompagnato l'anno precedente nella cattedrale di Santa Sofia per assistere al rito della Pasqua russa e, dopo che la processione guidata dai pope ebbe fatto tre volte il giro della chiesa mentre le campane suonavano tanto da far tremare i muri, mi ero fatta baciare, come tutti, tre volte da uno sconosciuto che gridava insieme al resto della folla "Cristo è resuscitato", tenendo una candela in mano. Poi eravamo tornati a casa per assaporare il kulic e la paskha e per sgusciare le uova sode dipinte dalla cuoca."









Ho trovato interessanti informazioni riguardanti il Kulic sul blog "Il Panettone" di Stanislao Porzio: 

"..preparare un bel kulic, nei villaggi russi, era il vanto di tutte le donne. I dolci s’impastavano, lievitavano e si modellavano in casa, poi si portavano al forno collettivo per la cottura. Quello che si alzava di più era considerato il migliore. Nella tradizione, questo dolce pasquale era solito accompagnare la paska, un composto di ricotta acida, uova, mandorle e burro, che si deponeva in forme tronco piramidali rivestite di panni di tela, quindi veniva pigiato per alcuni giorni, finché per Pasqua non si era solidificato."






KULICH da RussiaOggi


2 bustine di lievito in polvere
1,5 kg di farina
¾ di cucchiaino di zucchero
350 mg di zucchero a velo
5 tuorli d’uovo
300 ml di latte intero, bollito e poi lasciato raffreddare fino a 50°C
225 g di burro, fuso e poi lasciato raffreddare fino a 45°C
2 albumi montati a neve
6 pistilli di zafferano diluiti in 2 cucchiai di rum
2 tazze di frutta candita (io ho utilizzato un mix di uvetta, zenzero candito, ciliegie secche e bucce d’arancia candite)
1/3 di tazza di mandorle tritate
burro
Miscela di tuorlo d’uovo, olio e acqua per indorare
2 tazze di glassa di zucchero





Imburrate i barattoli di alluminio, poi rivestite il fondo e le pareti con carta da forno.

In una scodella mescolate i tuorli d’uovo, 6 cucchiai di acqua, un cucchiaio di zucchero e farina. Coprite e lasciate riposare in un luogo caldo.

Sbattete energicamente i tuorli e lo zucchero per 5 minuti, poi aggiungete latte, farina e sale. Impastate per 2 minuti.

 Aggiungete il lievito e impastate.

Aggiungete pian piano il burro fuso, sbattendo delicatamente. Lasciate riposare l’impasto per due minuti poi verificate che sia elastico. Se necessario, aggiungete farina.

Aggiungete gli albumi montati a neve e la miscela di zafferano e rum. Quando l’impasto è omogeneo aggiungete la frutta candita e le mandorle.

 Coprite l’impasto e lasciatelo lievitare per 2-3 ore in un luogo caldo, finché il suo volume non raddoppia.

 Lavorate un poco l’impasto poi lasciatelo lievitare per altre 2 ore.

Distribuite l’impasto nei barattoli in modo che li riempia fino a poco più della metà. Tenete da parte una porzione dell’impasto, coprite e lasciate lievitare ancora un’ora.

Preriscaldate il forno a 180°C.

Con la pasta rimasta create delle stringhe e posatele sulla superficie dell’impasto in ogni stampo, creando la forma di una croce.

 Indorate la superficie di ogni dolce e infornate. Lasciate cuocere per 15-20 minuti, poi alzate la temperatura a 200° C. I dolci nei barattoli piccoli cuoceranno più velocemente di quelli grandi. Il kulič è pronto quando dopo avervi affondato un coltello o un fiammifero questi ne escono puliti.

Il tocco finale è rappresentato da un piccolo trucco contadino: coprite un cuscino morbido con uno strofinaccio, poi posatevi il barattolo col dolce coricato sul fianco. Fate rotolare delicatamente il barattolo per staccare il kulič dallo stampo. Lasciate raffreddare il kulič coricato sul cuscino per 40 minuti. Riposizionatelo in verticale e coprite con una glassa a vostra scelta. Usate il resto della frutta candita e delle mandorle per decorare.







["Mirador. Irene Nemirovsky, mia madre." Elisabeth Gille]




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