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"Muchachas" di Katherine Pancol






Ho amato profondamente la serie di Katherine Pancol iniziata con "Gli occhi gialli dei coccodrilli".
Quando ho letto il risvolto di copertina di "Muchachas", ritrovando Josephine, Hortense, Zoè, Gary e tutti gli altri, ho provato un brivido di gioia. Un calore familiare.
Ho pensato: sono tornati.

Il libro è bello.
La scrittura sempre la stessa.
I personaggi hanno mantenuto il loro carattere e le loro manie.
Sono invecchiati o cresciuti ma sotto sotto nulla è cambiato.
Josephine sta ancora con Philippe. Studia, tiene conferenze e viaggia su e giù per la Francia.
Zoé è diventata una bella ragazza, non è più la bambina cicciotella che avevamo lasciato, ha la passione per la letteratura e un grande amore.
Hortense e Gary rincorrono i propri sogni nella Grande Mela.
Shirley sta ancora cercando il suo posto nel mondo.

Ci sono nuove vite nelle quali immergersi.
Passato, presente e futuro si intrecciano.
I fili si annodano e si snodano tra continenti, pensieri e persone.

Ci sono passaggi che mi hanno molto colpita per il dolore che portano con sè.
L'attualità e la verità di situazioni che si incontrano quotidianamente sulle pagine dei giornali.

Il mio consiglio è di leggere prima la dedica finale.
Io l'ho fatto per caso.
Non mi ritrovavo nei primi passaggi del libro, così sono andata in fondo, per cercare qualche indizio nelle lunghe pagine di ringraziamenti. Sta tutto lì. Nelle prime righe.
Nella brutalità del mondo reale.
Nella bellezza che ogni donna racchiude dentro di sè.
Nelle possibilità.
Nel cambiamento.
Nella vita.



Muchachas.
Ragazze.
Girls.


Mille mondi diversi.
Un unico significato.




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